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Immagine del redattoreFilippo Giorgini

Quale tipo di impresa è più vantaggiosa dal punto di vista fiscale in Italia?



In Italia, chiunque desideri avviare un'attività imprenditoriale ha la possibilità di scegliere tra diverse forme giuridiche. Esistono molteplici tipologie di società per condurre un'attività commerciale. Ma quale di queste offre la possibilità di pagare meno imposte e conservare più liquidità? Scopriamolo insieme.


Esistono due principali categorie di società in Italia


Il nostro sistema legale, data la varietà di necessità e obiettivi, offre due principali tipi di società per avviare un'attività:


- Società di persone;

- Società in accomandita semplice (sas);

- Società in nome collettivo (snc);


- Società di capitali;

- Società a responsabilità limitata (srl).


Ognuna di queste società ha le sue peculiarità e vantaggi fiscali, e non solo. Tra queste, non includiamo:


- La società semplice, poiché è utilizzata per la gestione del patrimonio e non per condurre un'attività imprenditoriale nel vero senso della parola;

- La società per azioni e la società in accomandita per azioni, poiché richiedono dimensioni significative.


La scelta della società più adatta dipende da vari fattori, come:


- La struttura aziendale che intendi creare;

- Il numero di soci che desideri includere nella società;

- Il livello di rischio aziendale a cui sei disposto a esporti;

- Il valore del tuo patrimonio personale;

- Il tipo di investimento che intendi fare.


Tutti questi elementi devono essere attentamente considerati per determinare quale società è la più adatta per la tua attività. Tuttavia, è importante prestare particolare attenzione alla questione fiscale. Ogni impresa ha una propria tassazione e, di conseguenza, vantaggi e svantaggi da considerare.


Quanto pagano SNC e SAS?


Se possiedi una SNC, dovrai prima pagare l'Irap sull'utile generato, che è a carico della società. In secondo luogo, l'imposta sui redditi, che invece ricade sui soci.


I soci, infatti, subiscono una tassazione significativa poiché devono pagare l'Irpef in base all'utile che spetta loro. L'Irpef, come sappiamo, anche se è stata rimodulata, rimane sempre rilevante:


- aliquota minima 23%,

- aliquota massima 43%.


A questo si aggiunge l'Inps (circa il 24%).


Pertanto, una società con due soci al 50% e un utile di 70.000 euro paga 2.730 € di Irap.


I soci, invece, pagano:


- 18.300 € di Irpef;

- 16.800 € di Inps.


Totale: 37.830 € di tasse, ovvero più della metà dell'utile generato.


Possedere una SAS significa avere una società che può essere definita un ibrido tra società di persone e società di capitali, data la composizione della società:


- accomandante che paga Inps

- accomandatario che non paga Inps.


L'imposta sui redditi, essendo una società di persone, è a carico dei soci (come per la snc).


Pertanto, partendo dallo stesso utile, la sas paga 2.340 € di Irap (3,9%).


I soci, a loro volta, pagano 18.300 € di Irpef. Mentre l'Inps pari a 8.400 euro è a carico solo del socio accomandante.


Totale: 29.430 € di tasse, ovvero quasi la metà dell'utile generato.


Tra le due società, è evidente che la più conveniente è la sas, con un risparmio di 8.400 €, ovvero la parte di Inps non pagata dall'accomandatario.


Quanto paga la SRL?


La SRL, essendo una società di capitali, paga direttamente l'imposta sui redditi.


Quindi: Ires (24%) e, ovviamente, anche l'Irap (3,9%).


Supponiamo di avere una srl con due soci al 50% e un utile di 95.000 €.


La srl paga:


- 22.800 € di Ires;

- 3.705 € di Irap.


Totale: 26.505 € di tasse.


I soci della srl, a loro volta, per prelevare il denaro dalla stessa società, devono dividere gli utili in base alla quota posseduta. Per fare ciò, la srl deve pagare un ulteriore 26% di ritenuta a titolo di imposta più il contributo Inps.


Un ulteriore onere fiscale che può essere facilmente evitato non distribuendo gli utili, quindi non pagando il 26% di ritenuta e garantendo comunque un guadagno periodico al socio.


Quale società scegliere per fare impresa?


Purtroppo, il sistema fiscale è un complesso insieme di norme e tasse molto ostile, una sorta di campo minato in cui, ovunque ti muovi, vieni colpito da una tassa. In Italia, il panorama fiscale non è mai stato molto generoso con il mondo imprenditoriale (anche se sono stati concessi molti crediti e agevolazioni), mostrando tutt'altro che clemenza.


Nel 2023 si prevede un aumento della pressione fiscale reale che ci porterà a livelli sconcertanti, raggiungendo addirittura il 49%. Questo dimostra che la clemenza verso il tessuto imprenditoriale non esiste.


Tuttavia, quando si tratta di scegliere la migliore società per fare impresa in Italia, considerare solo la fiscalità è un errore. Non è l'unica variabile da considerare: ci sono altri elementi che possono influenzare questa scelta. Ad esempio, la responsabilità patrimoniale, la capacità di garantire una crescita esponenziale dell'attività.


Pertanto, affidarsi a un esperto in materia è probabilmente la scelta migliore che puoi fare. Solo in questo modo potrai fare scelte ponderate, che mirano a raggiungere i tuoi obiettivi e, allo stesso tempo, ti permettono di "sprecare" meno denaro possibile in tasse non dovute.


Non lasciare che il sistema fiscale ti impedisca di ottenere il successo che meriti.


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